La vicenda la ricordetete tutti. Lo scorso luglio il Governo sottopose all’attenzione della Conferenza delle Regioni (e della successiva Conferenza Unificata), ovvero i luoghi in cui le Regioni esprimono la loro posizione sugli atti dell’esecutivo, uno schema di decreto in cui si ripartivano 70 milioni alle province come contributo ai servizi di assistenza e trasporto degli studenti con disabilità. Risorse importanti, in tempi di grandi problemi finanziari per le province che da lì a poco sarebbero state “resuscitate” dal referendum, ma da cui la Sardegna fu esclusa, e con lei le altre Regioni a Statuto speciale.
Facemmo sentire la nostra voce, denunciando formalmente l’iniquità del provvedimento, ma l’unico magro risultato fu un’apertura del sottosegretario Bressa per la successiva finanziaria.
Promessa vana. La successiva finanziaria è arrivata e abbiamo dovuto nuovamente scrivere a Roma, perché l’esclusione della Sardegna resta in tutta la sua intollerabilità. Per questo ho scritto al Presidente e ai colleghi Erriu e Paci perché al tavolo con il Governo del 16 febbraio sulla vertenza fondi alle province sia portato anche questo tema.
La perseveranza con cui l’ingiusta esclusione è stata confermata è sconcertante e gravissima. In gioco c’è l’uguaglianza degli studenti di tutte le regioni d’Italia e il diritto allo studio di ragazze e ragazzi che hanno necessità di un sostegno in più per studiare con le stesse opportunità dei loro coetanei.